LO-FAI
LO- FI letteralmente "bassa fedeltà". Non c'è un ordine in questi sguardi. Una catalogazione secondo progetti o temi, non ci sono specialismi,
invenzioni o tendenze. Sono scatti sinceri presi in prestito. Fugaci, timidi, isolati, silenziosi senza la pretesa del fotografo. Toy-camera, le chiamano. Facciamo finta un gioco! Non esiste niente. Nemmeno i fotografi. Lo-fi e ti diverti. Viva la vita!
Disegni spiritosi
Disegni spiritosi
Disegni spiritosi
Disegni spiritosi
Disegni spiritosi
Disegni spiritosi
FRANCESCO ROMANELLI
Passeggiata al giardino reale
"Don't try this at home"
on-line exhibition a cura di Antilia gallery
Passeggiata al giardino reale
"Don't try this at home"
on-line exhibition a cura di Antilia gallery
Place:
Cellar (with sloping floor)
items:
A 70’s tape recorder, a french audio cassette (soundscape – birds) by Irene, a first edition (1952 – Oscar Mondadori) of “The eternal husband” of Dostoevsky taken to the lake by two astronauts, a yellow plastic tray, a glass jar, spontaneous yellow flowers (urospermum dalechampii), stealthily collected in quarantine, a retro plastic picture depicting the Christ and the phrase “holy face protect me”, an oil painting from 1983 by Domenico with portico, staircase and sky, green water, two identical ducks, gift from Sufi, a man always sitting in the same place.
Text read by “The eternal husband”, Dostoevsky Page 119 “When you open your lips in the happy hour And you will coo for me, sweeter than a dove … “* * Veciàninov (protagonist), chooses a romance by Glinka (composer and founder of the Russian music school modern).




BellalaCiambellalà
Tuttaluce
Intendo precisare che non si tratta di un’ operazione artistica, ma più precisamente di una una proposta fantastica, una radicale risposta tautotologica, soluzione immaginaria, demolizione pre-vista.
bellalaCiambellalà tuttaluce!
mettendo sullo sfondo i Silos, si opera una cancellazione nell’ immagine, della loro presenza, senza eliminarne l’ immaginario.
Investe dal di dentro la loro (attuale) obsolescenza, di luce toroidale che trasfigura l’ immagine stessa del silos-contenitore. Una fodera impermeabile dalle interiora. E’ un tentativo.
La capacità di raccolta e di raccoglimento è momentaneamente cancellata dal lancio vorticoso e spiroidale (forse), di un’ avvenimento, un evento puro e semplice, (un evento reale? - si spera).
Il silos contiene e si contiene nella sua assenza, in quanto immagine - in questo senso evocatrice e portatrice di insoddisfazione allucinatoria per lo sguardo - e resiste, mascherato dall’ immaginario fluttuante di un salvagente sportivo, di un’ armadio in fòrmica (contenitore - vuoto?) con relativa eterica aurea pubblicitaria e poster piatto annesso (screenshot digitale della sua immagine - produzione google) e infine una parola ritagliata che recita: “tuttaluce".
In questo rigurgito storico, coetaneo e parallelo, retrovisione collosa e magnetica, i silos di Barletta, si ri-presentano, infinitamente tuttaluce.
Evviva i silos!

BellalaCiambellalà tuttaluce! 2020

(...)costruiti nel 1973 per lo stoccaggio di grani e cereali, con i loro 43 metri di altezza, i silos granari dominano il porto di Barletta e contribuiscono alla costruzione dell’immagine della nostra città dal mare.

BellalaCiambellalà tuttaluce! 2020

BellalaCiambellalà tuttaluce! 2020
سمسم
Sesamo
"Nel giardino vi sono datteri talmente grandi che cingerli richiede un viaggio di un anno, ma che, se allunghi la mano, puoi cogliere e mangiare.”
I cento passi, Shaykh Abd al-Qadir As-Sufi
Il vento muove le chiome degli alberi. Una chiara sottigliezza. Fuori dalla finestra, le guardo da dentro che si muovono fluide quando possono. Quel che c’è di scritto è indicazione.
Il resto, silenzio.
Presentato per "Breaking glass"
a cura di Via Murat Art Container