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Matrioskaspleen

Murgia, IT

La grave ignoranza preclude la luce della volta. 
Se solo iniziassimo a camminare tra i campi per sentire il profumo dei fiori, per conoscere il profumo dei profumi e uscire dall' uggia dello spazio padrone, solo allora i nostri figli sapranno che non solo gli uccelli volano.
Lasciamo cadere le difese, la sicurezza delle spine si incarna e incatena nel midollo, per finire.
Punti dalle spine, suggiamo il sangue nostro per non sprecarne, lasciando i posteri nell' anemia.
Grido questo con la voce senza nome, causa prima già scritta nel timbro dell' universo, parole già sapute, prima che scritte.

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Tra il 1960 e il 1963, nel territorio dell'Alta Murgia, in Puglia, furono impiantati trenta missili a testata nucleare (Jupiter), direzionati verso i paesi del blocco sovietico. 
Trenta missili a fusione da 1.45 megaton, una potenza distruttiva cento volte superiore a quella delle bombe che, sganciate nell'agosto del 1945 rasero al suolo Hiroshima e Nagasaki.

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ph.
Foto scattata nei pressi della Base n° 7 - Spinazzola (Bt ), Italia - 2° Reparto I.S. - 109° Gruppo, Località: Ponte Impiso. Operativa dal 1 novembre 1960 

40°57'43.24"N
16°10'54.53"E

Mummificato nel suo casco, le sue cinture, i suoi attributi della sicurezza, il guidatore non è più che un cadavere, chiuso in un’altra morte, non mitica questa: neutra e oggettiva come la tecnica, silenziosa e artigianale. Saldato alla sua macchina, inchiodato su di essa, non corre più il rischio di morire, perché è già morto. Qui è il segreto della sicurezza, come della bistecca sotto cellofan: avvolgervi in un sarcofago per impedirvi di morire.

(...)La sicurezza è il prolungamento industriale della morte, esattamente come l'ecologia è il prolungamento industriale dell'inquinamento. (p.198)

(J. Baudrillard, La morte e lo scambio simbolico)

Matrioskaspleen è un’intervento minimo in prossimità di una ex base missilistica per testate nucleari risalente agli anni ’60, presente nel sud dell’Italia. La base militare (una tra le tante disseminate nel territorio) prevedeva l’installazione di tre missili strategici a medio raggio con testate nucleari. Le basi installate lungo la linea caucasica puntavano verso i paesi satellite dell’unione sovietica.

La sicurezza, qui rappresentata nel suo archetipo (l’armamento), è deroicizzata.

Dischiudere la vita dal sarcofago della mortificazione quotidiana, della protezione ovunque, della contabilità difensiva per innescare un’azione probiotica per mezzo di un innesto che renda compatibile vita e morte. Non più la dissuasione dalla morte con la fabbricazione di un habitat iperprotettivo attraverso una macchinazione artificiosa di colonizzazione e addomesticamento sociali che capitalizzano la vita chiudendola nella sicurezza mortifera di un ambiente artificiale. Matrioskaspleen è un riscatto, un monito innocente, un suicidio, una distruzione silenziosa, una festa pirotecnica.

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